Adattare il Ritalin® per contrastare l'abuso di cocaina

Società chimica americana

Il consumo di cocaina continua a rappresentare un problema di salute pubblica, ma nonostante gli sforzi concertati, nessun farmaco è stato approvato per risolvere la dipendenza da cocaina. La ricerca suggerisce che il farmaco metilfenidato (MPH; Ritalin®) per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività potrebbe servire come terapia sostitutiva della cocaina, ma i risultati clinici sono contrastanti. Sebbene diversi laboratori abbiano prodotto derivati MPH per i test, parti della molecola sono rimaste chimicamente inaccessibili. Ora, i ricercatori che hanno riferito su ACS Central Science hanno superato questo ostacolo.

Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, più di 5 milioni di americani hanno riferito di aver utilizzato attivamente cocaina nel 2020 e quasi 25.000 americani sono morti per overdose correlata alla cocaina nel 2021. Sebbene i farmaci a piccole molecole si siano dimostrati efficaci nel trattamento di altre dipendenze da droghe – per esempio, il metadone come terapia per l’abuso di eroina – non esiste un farmaco simile per l’abuso di cocaina. L'MPH è stato considerato un potenziale trattamento perché si comporta in modo simile alla droga illecita, aumentando i livelli di dopamina nel cervello bloccando la ricaptazione della dopamina. Inoltre, studi clinici hanno dimostrato che l’MPH presenta un rischio di abuso inferiore rispetto alla cocaina. Sebbene gli studi sugli animali abbiano dimostrato che l’MPH può ridurre la dipendenza da cocaina, gli studi sugli esseri umani hanno offerto risultati più contrastanti. Pertanto, i ricercatori stanno sviluppando librerie di derivati MPH, alla ricerca di molecole con migliore efficacia clinica. Fino a poco tempo fa, tuttavia, era difficile creare derivati di un componente chimico dell'MPH: il suo anello piperidinico. W. Dean Harman e colleghi volevano affrontare questa lacuna adottando un approccio organometallico.

Utilizzando un reagente a base di tungsteno, i ricercatori hanno sintetizzato una libreria di analoghi MPH specificatamente modificati sull'anello piperidinico con una varietà di gruppi chimici. E mentre l’MPH è una miscela di quattro isomeri – altrimenti molecole identiche con piccole differenze strutturali – il nuovo metodo ha permesso ai ricercatori di sintetizzare e purificare composti costituiti prevalentemente da un singolo isomero. Ciò potrebbe essere importante negli studi clinici, poiché diversi isomeri di alcuni farmaci possono avere un impatto significativo sull’efficacia o sulla sicurezza terapeutica. Resta da determinare se qualcuno di questi analoghi dell’MPH si dimostrerà efficace contro la dipendenza da cocaina, ma i ricercatori hanno notato che il nuovo protocollo potrebbe essere ampiamente applicabile allo sviluppo farmaceutico, data l’ubiquità dell’anello piperidinico nei farmaci a piccole molecole.

Gli autori riconoscono il finanziamento da parte dell'Istituto Nazionale di Scienze Mediche Generali del National Institutes of Health e della National Science Foundation.

L'abstract dell'articolo sarà disponibile il 30 agosto alle 8:00 ora di New York qui: http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/acscentsci.3c00556

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